Stats Tweet

Tièpolo, Giandomènico.

Pittore italiano. Figlio maggiore di Giambattista, del quale fu allievo e collaboratore, lavorò alla Guarigione dell'ossesso (1748, Venezia, chiesa San Francesco di Paola) e alla Via Crucis (1748-49, Venezia, oratorio di San Polo), prima di trasferirsi nel 1750 col padre a Würzburg, per decorare la residenza del principe. Tornato in Italia, fu attivo a Brescia (1754-55, affreschi della cupola e del presbiterio dei Santi Faustino e Giovita) e a Vicenza (1757, decorazione della villa Valmarana). Fu in quegli anni che T. venne maturando il distacco dall'arte paterna, coltivando, da una parte, una personalità tendente al grottesco e alla caricatura (dipinse feste popolari e ciarlatani, tra cui le scene caricaturali della villa Zianigo, 1791-93) e indirizzandosi, dall'altra, verso interessi naturalistici, dei quali sono testimonianza Il barchiello (Vienna, Kunsthitorisches Museum) e Cavadenti e Minuetto (Parigi, Louvre). Terminate le decorazioni della chiesa della Purità a Udine (1759), partì col padre alla volta di Madrid, partecipando alla decorazione del palazzo reale (Glorificazione della Spagna, 1764-66); tornato in patria, si dedicò alle decorazioni di palazzo Contarini a Venezia (1789), che costituirono anche gli ultimi suoi lavori. T. svolse anche una vasta attività incisoria, sia riproducendo opere del padre, sia creandone di proprie, come la serie Idee pittoresche sopra la Fuga in Egitto, dedicata al principe vescovo di Würzburg e stampata nel 1753. Lasciò altresì numerosi disegni e acqueforti (Venezia 1727-1804).